DIALOGO INTERRELIGIOSO
“Non c’è pace tra le nazioni senza pace tra le religioni. Non c’è pace tra le religioni senza dialogo tra le religioni. Non c’è dialogo tra le religioni senza una ricerca sui fondamenti delle religioni”
Queste parole del teologo Hans Kueng ispirano il cammino del Cipax da molti anni. L’intero corso di studio 2008-2009 è stato dedicato al confronto tra le religioni e la scienza sui temi ambientali. Nei corsi successivi è stata sempre presente la dimensione interreligiosa
vedi Trascrizioni
Un’attenzione particolare è stata dedicata al dialogo tra Cristiani e Musulmani a seguito alla partecipazione all’attività del Cipax di alcune musulmane e musulmani.
Una teologa sciita (Shahrzad Housmand) ed un teologo sunnita sono membri assai attivi dello stesso Comitato direttivo del Cipax.
Nella collana “Strumenti di pace” preso l’Editore Icone sono stati pubblicati alcuni testi molto apprezzati di P.Tomas Michell, il libro “Salmi sufi, canti della spiritualità musulmana” e nel 2010 l’apprezzatissimo libro di Adnane Mokrani (vedi nota biografica nel fondo pagina), “Leggere il Corano a Roma”, con introduzione di Paolo Branca
vedi Pubblicazioni
Il Cipax insieme ad altre associazioni e riviste partecipa e promuove ogni anno varie iniziative per la
“Giornata del dialogo islamo-cristiano” che si celebra il 27 ottobre in tutta Italia. (vedi il sito www.ildialogo.org).
Nona Giornata del Dialogo cristiano-islamico,
27 ottobre 2010
Amare la Terra e tutti gli esseri viventi!
«Ecco, al Signore tuo Dio appartengono i cieli, i cieli dei cieli, la terra e quanto essa contiene».
(Bibbia Deuteronomio 10,14)
«Certamente appartiene ad Allah tutto ciò che è nei cieli e ciò che è sulla terra. Cosa seguono coloro che invocano consoci all'infuori di Allah? Non inseguono che vane congetture, e non fanno che supposizioni.
Egli ha fatto per voi la notte affinché riposiate e il giorno affinché vi rischiari. In verità in ciò vi sono segni per la gente che ascolta».
(Corano Sura X,66-67)
L’emergenza ambientale è oramai una costante dei nostri tempi. Le catastrofi naturali sono ingigantite dalle responsabilità umane e dai disastri causati dall’uomo e dalle tecnologie che spesso gli stessi uomini che le hanno realizzate non riescono a controllare. La nostra Terra è ferita profondamente e sanguina, come ha scritto recentemente, con riferimento al gravissimo incidente petrolifero del Golfo del Messico, un Capo spirituale cheyenne in un appello a tutte le religioni del mondo alla preghiera per la Terra ferita e per tutti gli esseri viventi che la abitano.
Ma più la situazione diventa grave, più si moltiplicano gli appelli al rispetto dell’ambiente, più acuti e violenti diventano gli atteggiamenti di quanti rifiutano il cambiamento di uno stile di vita irrispettoso della Terra che ci ospita che nessun essere umano ha creato e che nessun essere umano dovrebbe poter impunemente distruggere.
La violenza, come è scritto nel documento finale del Convegno “Chiese strumento di pace?” - svoltosi a Milano il 2 giugno 2010, «è diventata parte del nostro quotidiano e ci siamo abituati a considerarla inevitabile».
E le religioni l’hanno spesso giustificata e ancora spesso continuano a farlo.
La produzione di strumenti di morte continua inarrestabile. Neppure la crisi economica ha prodotto alcun taglio nei fondi destinati all’acquisto di armi di distruzione di massa. Mentre non si trovano soldi per i servizi sociali di base, per la scuola, per la sanità, i fondi per la partecipazione alle guerre sono sempre disponibili ed anzi sono aumentati. Pur di non mettere in discussione l’idolo del mercato e del massimo profitto si sceglie di continuare a produrre prodotti che aumentano all’infinto l’inquinamento atmosferico attaccando allo stesso tempo anche i diritti fondamentali della persona umana e le stesse libertà democratiche delle persone che quei prodotti sono chiamati a produrre.
Cristiani e musulmani sono interpellati nel profondo della loro fede da questi che sono i segni dei nostri tempi. Oggi come nel corso della storia dell’umanità in discussione è l’idolatria che si manifesta nel mancato rispetto per la nostra Terra attraverso il perpetrarsi di distruzioni della natura, di guerre devastanti e violenze disumane, di divisione profonda dell’umanità in oppressi e oppressori.
Forze politiche miopi che agitano la paura del diverso e di ciò che non si conosce e che per aumentare questa paura mistificano la realtà con l’uso di menzogne sempre più spudorate, vorrebbero che cristiani e musulmani continuassero a fare guerre fra loro come ai tempi delle Crociate. Si vorrebbe irreggimentare il grande spirito di pace, che pervade queste due grandi religioni della storia dell’umanità, in congreghe religiose di Stato, asservite a logiche politiche che contribuiscano a prolungare all’infinito quello stile di vita insostenibile che sta portando l’umanità sul baratro della propria autodistruzione.
Crediamo invece sia necessario che cristiani e musulmani, insieme a tutte le altre religioni, assumano posizioni e comportamenti all’altezza dei tempi che viviamo e delle sfide che ci pongono i nemici dell’umanità e della sua riconciliazione con l’unico Dio che insieme adoriamo.
Per questo le associazioni cristiane e musulmane che da 9 anni promuovono ed insieme celebrano la giornata del dialogo cristiano-islamico, vogliono mettere al centro del prossimo incontro del 27 ottobre 2010 i temi della salvaguardia del creato, del rispetto e dell’amore per la nostra Terra e per tutto ciò che essa contiene e a cui da vita.
E vogliamo farlo nel nome dell’unico Dio che insieme adoriamo e a cui insieme, ognuno per la propria strada, vogliamo ricondurre questa umanità, verso quel Regno di Dio dove non ci saranno più lacrime, né lutto ne lamento ne affanno e dove l’amore trionferà.
Amare la Terra e tutti gli esseri viventi!
Il comitato organizzatore
Roma 22 giugno 2010
Adnane Mokrani, nato a Tunisi, vive a Roma, teologo musulmano impegnato nel dialogo interreligioso in Italia e nel mondo.
Insegna teologia islamica alle pontifice università Gregoriane e Pisai. Con il Cipax ha pubblicato nel 2010 “Leggere il Corano a Roma” con prefazione di Paolo Branca (vedi la presentazione a Roma in Trascrizioni n. e Pubblicazioni)
e.mail: amokrania@hotmail.com