SPERANZE DI PACE
Lettera aperta al popolo di Dio e p.c. al Card. Peter Kodwo Appiah Turkson, Pres. del Pontificio Consiglio Jiustitia et Pax e ai cardinali chiamati al conclave
In questo frangente storico segnato dalle dimissioni del papa e dalla ricerca di un nuovo vescovo di Roma, desideriamo sottolineare l’amore che condividiamo con tutte le nostre sorelle e con tutti i nostri fratelli credenti: cristiani che credono e sperano nel lieto annuncio del Regno, ebrei che attendono il Messia, fedeli islamici che attendono di “entrare nei Giardini dove scorrono i ruscelli” (Sura V, 12). A tal proposito possiamo ricordare quanto detto dal Concilio Vaticano II che chiama tutti gli esseri umani alla pace universale.
Questa speranza ecumenica ci ha chiamato a far nascere e far operare la nostra piccola associazione - il Centro Interconfessionale per la pace - in favore del dialogo e del rinnovamento ecumenico. Fin dall’inizio abbiamo raccolto l’invito del pastore evangelico Dietrich Bonhoeffer, testimone della fede ucciso sotto il nazismo, a un concilio veramente ecumenico di tutte le confessioni cristiane in favore della pace. Da qui il nostro impegno a studiare e diffondere nello spirito di Assisi i documenti e l’azione della chiesa cattolica - dalla Pacem in terris alle lettere delle diverse conferenze episcopali, oltre alla prassi di pace di Pax Christi - ma anche a partecipare, insieme a fratelli e sorelle ortodossi ed evangelici, al processo Giustizia, Pace e Salvaguardia del creato, da Basilea (1989) a Kingston (2011).
Da parte non solo cattolica viene obiettato che il cammino è troppo arduo ed è prematuro parlarne; e che le chiese devono ancora interrogarsi al loro interno e superare le loro interne divergenze. Nessuno dubita che sia un bene che le chiese si purifichino, e che per questa ragione tengano un loro concilio, come da alcuni proposto in ambito cattolico, ma anche ortodosso.
Tuttavia noi crediamo che la chiesa sia tale solo quando è chiesa per
gli altri. La ricerca della propria identità potrebbe ritardare
l’avvento del Regno, se non finalizzato alla salvezza per tutti. A
questo riguardo avvertiva giustamente Bonhoeffer in Resistenza e Resa
(p.370):
“Ogni tentativo di aiutare la chiesa a sviluppare nuove forme sul piano
organizzativo si trasformerà solo in un ritardo del suo cambiamento e
della sua purificazione”.
Auspichiamo quindi che la chiesa cattolica in questo prossimo conclave - sia pure circoscritto ai soli cardinali e non ancora aperto a rappresentanti anche laici e laiche delle conferenze episcopali d’ogni paese e del popolo di Dio che vive a Roma - compia dei passi decisi per il dialogo e l’incontro fra i cristiani, in favore della giustizia, della pace, della salvaguardia del creato, come propedeutici al cammino verso la convivenza e la convivialità tra tutte le confessioni religiose e tutti i popoli per la salvezza del mondo.
Roma, 8 marzo 2013
CIPAX Centro Interconfessionale per la Pace